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G.Track - Viaggio in Gallura


Perché di questo si è trattato. Per me e per i miei fedelissimi compagni di squadra, Sa Squadra! Partecipiamo in tre, perché purtroppo Daniele si è infortunato durante un allenamento. Ci segue da casa e fa il tifo per noi e per la buona riuscita di questa ennesima avventura. Noi partiamo determinati anche per lui.

“Sa Squadra”. Noi abbiamo fatto la 400 km Myland. Siamo forti. Cosa sarà mai questo G.Track?Dicono 220 km per 5000 dsl+. Bah! Una “passillada”, come diciamo a Cagliari. Ci iscriviamo. Penso io alle iscrizioni. Parlo con Giovanni Forchiassin, Mister Fork, l'organizzatore, che ha fatto con noi la 400 km Myland. Vuole Sa Squadra al G.Track a tutti i costi. Noi e il suo gruppo (i Sassaresi come li chiamavamo) eravamo i due gruppi “lumaca” al Myland, e così abbiamo avuto modo di conoscerci un po' lungo il cammino. Mi fa piacere partecipare a un trail organizzato da lui.

E così arriva il giorno della partenza. Nel frattempo i km sono diventati 240 e il dsl 7000. Si, vabbè, sarà 7000 sulla carta, ma poi sicuramente è meno, come al Myland. Inoltre il percorso non è tecnico come al Myland ed è tutto pedalabile, così hanno detto. Ma si, andiamo a fare i turisti in Gallura!

Questo è lo spirito con cui partiamo e che rimarrà tale per tutta la durata di quello che poi si è rivelato un durissimo e faticosissimo trail! Altro che “passillada”! Alla fine 250 km e quasi 8000 di dislivello.

Non sto a fare una cronologia dettagliata del viaggio, perché sarebbe troppo lungo e perché chi ha partecipato sa quali erano le tappe, il percorso e le difficoltà varie.

Vorrei solo esprimere a parole, per quanto possa essere possibile, alcune delle emozioni provate e rivivere i più bei ricordi di questa indimenticabile avventura.

Già alla partenza, al Quartier Generale di Tempio, un'atmosfera allegra e quasi di festa. Siamo tutti belli carichi e l'accoglienza che ci viene offerta ci carica ancora di più.

Il percorso iniziale nel parco è molto bello e divertente, con i suoi sentierini in mezzo agli alberi. Ovunque fotografi, che sbucavano da ogni dove!! Ne abbiamo trovati per km e ci hanno fatto sentire importanti e considerati.

Siamo proprio di buon umore e neanche la pioggia scrosciante, che a breve ci inzupperà, cambia questo stato d'animo. Anzi, siccome non fa freddo, sembra quasi di pedalare in una foresta tropicale, con la stupenda vegetazione ai lati del sentiero e un panorama suggestivo e affascinante anche senza sole. Paesaggio insolito per noi.Non sembra Sardegna. Un misto di Corsica e Alpi.

Sono felice. Non mi importa che stia piovendo. Fra un po' smetterà e ci asciugheremo veloci. E infatti arriviamo al primo Cp con il sole e un invitante piscina in bella vista!

Ci sono già altri che si sono trattenuti un po'. Amos più di tutti. Sembra un turista, col suo cappellino alla Lawrence d'Arabia. Il sorriso accogliente dei volontari e le battute scherzose scambiate con tutti ci fanno stare bene. Il clima è molto allegro, nonostante ci sia proprio li il primo ritiro. Purtroppo Riccardo , uno dei “Sassaresi” al Myland, che ha proceduto con noi fino a qui, a causa di una distorsione alla caviglia, è impossibilitato a proseguire. Ci dispiace molto e lo salutiamo con affetto prima di andare via.

Il primo giorno finisce bene, contenti che non ci siano i “subdoli trabocchetti di Amos & C.” a cui siamo abituati dal Myland, a pochi km dai paesi o dai CP. Non sappiamo ancora che presto ci dovremo ricredere.

Al CP2 troviamo Amos che già ronfa sul divano. Ci sono anche Giorgio e Enzo. Mangiamo assieme un bel panino con salsiccia preparato da Pier Stefano, volontario del CP, e scambiamo battute con loro. L'atmosfera è accogliente e ospitale. Mi faccio anche la doccia, fredda ma va bene uguale. Dormiamo quattro ore circa e alle 6.00 siamo in sella.

Un ricordo devastante è l'avvicinamento a Luras del secondo giorno, prima di pranzo. Un caldo insopportabile e una salita lunga, impegnativa, con fondo sconnesso e pendenza impossibile, da fare per noi rigorosamente spingendo. Disgraziati!! Non avevate detto che era tutto pedalabile? E poi a pochi km dal paese? Quando ci si poteva arrivare facilmente da un'altra parte? Ritiriamo quanto detto ieri sera a proposito dei trabocchetti. Mai parlare troppo presto! Volevamo pranzare al CP4.Invece,stanchi morti, esausti direi, ci fermiamo in un bar a Luras, per mangiare, ma più che altro per bere litri di birra!!Insieme a noi ci sono Alberto e Domenico (Don Pinna, come lo chiamo io. Sulla targa c' è scritto DOM PINNA, ma mi fa venire in mente Don Pinna, il mio prof. di religione al liceo). Hanno fatto con noi quasi tutto il percorso fino a qui' e ora sono ben lieti di scolarsi un sacco di birra con noi!!E offrono loro con gran generosità'!Due ragazzi straordinari. Sono al Gtrack anche per riscattarsi dalla 220 km Myland, dalla quale si sono ritirati. Per loro questa è una rivincita e a tutti i costi ce la devono fare.Li incoraggio molto, anche quando, più avanti, al CP4 li vedo un po' abbattuti, soprattutto Domenico. “Se molli ti tiro qualcosa in testa!”, gli dico. Deve avergli fatto effetto perché, nonostante l'enorme fatica, sono andati avanti fino alla fine.Vedere la commozione di Domenico all'arrivo, è stato uno dei momenti più toccanti di questo trail. L'ho abbracciato con grande soddisfazione. Bravissimi tutt' e due. E meno male che non si sono ritirati! Se no Sa Squadra finiva ultima anche questa volta!!

Altri momenti toccanti:

[if !supportLists]– [endif]La vista delle sequoie! Amo gli alberi e vedermele all'improvviso lungo il cammino mi ha lasciato attonita e incredula. Era tardi ed eravamo ancora distanti dal CP5, se no ci sarei rimasta molto di più ad ammirararle, magari ad abbracciarle. Che belle! Non le avevo mai viste dal vivo! Stessa emozione della prima volta che ho visto i baobab;

[if !supportLists]– [endif]Sempre la stessa sera, l'arrivo a Tempio al tramonto. Un tramonto che definire spettacolare è riduttivo. Le cime del Limbara sullo sfondo e quei colori magnifici. Mi si è aperto il cuore. Lancio un urlo a Paolo. Gli avevo detto di proseguire veloce che era tardi, ma davanti a uno spettacolo del genere ci dobbiamo fermare per forza. E Paolo fa delle foto eccezionali. Bravo Paoletto!

[if !supportLists]– [endif]E ancora quella sera le emozioni continuano...arrivando ad Aggius, scorgiamo il paesino da lontano, illuminato. Ma c'è qualcosa di strano. Le rocche che gli fanno da sfondo sono a loro volta illuminate! Mi esce spontaneo: no, bellissimo! Sembra un presepe! Poi ci entriamo e il paesino si rivela carinissimo e pieno di vita.

Insomma, da Luras e per tutta la pedalata fino al CP5 un susseguirsi di emozioni: salita al Limbara stupenda, con panorami mozzafiato, rocce incredibili e vegetazione straordinaria, le sequoie, il tramonto a Tempio, Aggius sapientemente illuminata...Gallura mi piaci, mi piaci molto!!

Ad Aggius un incontro inconsueto: un bellissimo labrador nero che all'inizio ci segue e poi è lui che ci precede fino al CP5.Scopriremo dopo che l ha fatto anche con altri di noi. Sa la strada a memoria!!

In definitiva, a mio parere, la seconda giornata è stata la migliore. Piena piena. Di km (per noi 120), di dislivello( per noi 3400), di ore in sella (per noi 18), di cose belle viste e di grandi emozioni.

È tutto come piace a me. Non è solo un trail. È un vero e proprio viaggio. La bici è l'unico e amato mezzo di trasporto.

Il territorio è amabile, come la gente, che sembra sappia o, forse sa, cosa stiamo facendo. Sicuramente c 'è un passaparola , perché ci danno indicazioni...no, passate di qua che li' non si può, oppure ..attenti che c'è un cancello da saltare...lo sanno tutti ?? Ridiamo. I paesini sono curatissimi e caratteristici nei loro edifici di granito. Tempio in primo luogo ,che abbiamo visto sia di giorno che di notte, Berchidda (noi tutto il girettino tra i vicoli ce lo siamo fatto, e anche di più),Luras ,Nuchis (col bellissimo santuario di Cosma e Damiano),Aggius, Bortigiadas e Calangianus, una perla.

La terza giornata per me è stata la più dura. Sono gli ultimi 50 km, ma li ho sofferti più dei precedenti. Molto molto caldo, saliscendi infiniti, discese tecniche e pericolose. La stanchezza si fa sentire. Cado ben due volte. Niente di che, ma ho un bel bozzo ciccione sul braccio e uno sul ginocchio e abrasioni sparse su gambe e braccia, nonchè un'anca pestata. Il granito sbriciolato è insidioso. Io amo le discese e non ho mai paura, ma forse qui devo stare più attenta. Dopo le due scivolate proseguo con più attenzione.

Partiamo uniti dal CP 5: Amos in testa, Sa Squadra a seguire, Domenico e Alberto subito dietro di noi.

Colazione con i fiocchi a Bortigiadas (croissant alla crema e caffellatte con doppio espresso dentro, goduria!). Amos va dritto al CP6 a sfondarsi di cibo. Non ha cenato ieri notte.C' e' da capirlo. In compenso ha dormito molto in questo trail! In pratica è stato spesso con noi, ma c'era e non c'era. E' più veloce, quindi arrivavamo ai CP e lo trovavamo già lì, la notte già ronfante sui divani. Ripartiva sempre dopo, o con noi, ma arrivava sempre prima al successivo CP. Lo trovavamo per strada fermo, che mangiava magari, lo sorpassavamo ma dopo un po' ci risorpassava. E' stato con noi ad elastico diciamo, ma presenza costante. Rallegrandoci col suo modo di essere e la sua innata simpatia.

Il ricordo più bello della terza giornata: i bagni nei guadi. Non c'era tanta acqua, ma sufficiente per potersi immergere quasi completamente. E io l'ho fatto vestita, con scarpe e tutto. Che refrigerio! E che bello ripartire fresca e grondante, visti i 40 gradi che ci toglievano completamente le forze!

Compagni di bagni e di pedalata, in questa ultima giornata , Giorgio e Enzo , che ci hanno raggiunto da Aggius, dove hanno dormito. Avevano pedalato con noi per un bel pezzo anche la prima sera e hanno proseguito con noi anche in questa giornata. Persone speciali e gradevoli. Parlare con loro mi allegerisce la fatica e salgo bene. Giorgio poi per me è un esempio da seguire, da quando ho avuto la fortuna di conoscerlo lo scorso anno. La sua filosofia è vincente ed è a quella che mi ispiro nelle mie avventure di biker.

Pedalo con loro per un bel pezzo. Poi mi fermo ad aspettare i miei due preziosi compagni. Con loro ho iniziato e con loro voglio finire. Giorgio e Enzo continuano assieme, anche loro così come hanno iniziato.

Gli ultimi 10 km sono devastanti e interminabili. Il caldo è insopportabile e l acqua che abbiamo è ormai bollente. E' l'una. Mando un messaggio vocale a Giovanni. Abbiamo fame, tanta, e sete, tantissima. Lo prego di farci trovare pasta e birra all'arrivo. Soprattutto birra suggerisce Roby.

Il dislivello non è finito. Le gambe non rispondono più. Ci mettiamo un tempo lunghissimo. Mi chiama Antonio per sapere dove siamo, se stiamo bene e ci consiglia di non strafare che il caldo può essere pericoloso. Quale strafare!!!Se ci trasciniamo a malapena! Che caro Antonio che si preoccupa per noi. Ci dà un po' di forza per continuare. Arriviamo stremati alle 14.30.L'arrivo è emozionante al massimo. Ingresso in bici al Quartier Generale dove tutti applaudono e si complimentano con noi. Ci sono i fotografi e l'atmosfera è quella di una grande festa. Fino all'ultimo, organizzazione G.Track in gran stile.

Io, Paolo e Roby ci abbracciamo commossi. Abbracciamo poi Antonio, il nostro piu' grande sostenitore, che non finirò mai di ringraziare per avermi introdotto in questo mondo delle grandi avventure in bici, che ci dà forza , ci incoraggia e con umiltà ci fa credere di essere suoi pari con i suoi complimenti (noi sappiamo che non lo siamo, ma, credetemi, serve sentirsi così considerati!)

Grazie a Giovanni Forchiassin, grande organizzatore, e a tutto il suo staff. Per quanto mi riguarda non c'è stata nessuna pecca! Tutto al di sopra delle aspettative, difficoltà del trail compresa!!E considerando che per loro è la prima volta che organizzano un evento del genere. E poi accoglienza impeccabile, generosità e ospitalità. Ci avete fatto sentire ben voluti e a nostro agio. Grazie davvero.

Grazie ai miei due straordinari compagni di viaggio, Roby e Paolo, entrambi determinanti, ciascuno a suo modo, per la riuscita di questa impresa.

Grazie a chi abbiamo incrociato lungo il cammino o nei CP e che, con le battute e i racconti, ci ha fatto sorridere nonostante fossimo stanchi e sfatti. Nomino Amos, Giorgio, Enzo, Domenico e Alberto, con i quali abbiamo fatto più strada assieme; Riccardo che è stato sfortunato e il suo compagno Roberto. Ma grazie anche a tutti gli altri che hanno partecipato credendo in questo evento.

Un bacio a Rita e Francesca, che si sono fatte il viaggio fino a Tempio per assistere alla nostra partenza e a Manuela del Quartier Generale, instancabile, sempre sorridente e dolcissima.

Fine di un viaggio strepitoso, divertente, affascinante, emozionante, duro, anzi durissimo, ma che mi ha dato tanta felicità e soddisfazione.

Alle prossime!

Monica Angioni

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