top of page

Questo fantastico mondo dei Trail


Anche quest'anno l'affascinante Gallura ci ha aperto le braccia, col suo territorio ricco di bellezze e la sua gente estremamente ospitale. Un G.Track aspro e durissimo, ma che, ancora una volta, mi ha lasciato nel cuore tanti bei ricordi di emozioni vissute. Non sarà il classico resoconto di un trail, come altri che ho scritto. Non entrerò nei particolari della durezza della traccia. Chi ha partecipato li conosce. Non starò neanche a descrivere nel dettaglio l'indubbia straordinarietà' del territorio gallurese. Chi ha percorso il tracciato, qualunque distanza abbia fatto, completa o parziale, ha sicuramente ancora davanti agli occhi la “bellezza” di ciò che ha visto. C'è poi un “poeta” fra noi partecipanti, attivo sui social, che correda le sue foto con molte delle sensazioni che ha vissuto e nelle quali io, ma sicuramente anche altri,ci ritroviamo. Sara’ un resoconto dove, su tutto, emergerà' la condivisone, con persone fantastiche, di un'esperienza appartenente a un mondo strano e accattivante, quello dei trail. Fra le persone includo tutti: organizzatori e staff (meglio noti come “Ciurma” al G.Track), partecipanti, fotografi, accompagnatori vari, persone incontrate lungo il cammino, avventori. L'accoglienza al Quartier Generale (QG) di Tempio è impeccabile, come sempre. Giovanni, Mister Fork, Presidente di Gallura Tracks,col suo sorriso e la sua innata signorilità, fa sentire a casa propria tutti, sia chi ha partecipato lo scorso anno, sia chi si affaccia a vivere per la prima volta l'ormai famoso G.Track. Insieme a lui la sua “ciurma”, che in parte avevo conosciuto e apprezzato lo scorso anno, ma che in questa edizione si è davvero superata in disponibilità, presenza costante e sostegno per le varie esigenze. Al QG due new entries: Ilaria e Caterina. Ottimo acquisto Fork! Sia al QG durante le registrazioni, che successivamente al checkpoint di Berchidda, sono state degli angeli custodi, sempre col sorriso, efficientissime e instancabili. Il QG prima del briefing è in fermento: ciurma che si da da fare, bikers che allestiscono le bici, fotografi in azione,Mister Fork che salta da una parte all'altra come una cavalletta. Per me è piacevole incontrare gli altri partecipanti. Con alcuni ci si vede ormai da qualche anno in ogni trail. All'inizio mi guardavano un po' straniti, essendo io sempre l'unica donna (G.Track dello scorso anno compreso) e forse pensavano: ma questa dove vuole andare? Ora mi sorridono affettuosi e mi fanno sentire parte integrante di questo bel mondo, ancora prettamente maschile. Li nomino, i veterani presenti il venerdi mattina al QG: Alessandro Uccheddu, Oscar Aramu, Giovanni Canalis, Marco Sau. Con ciascuno di loro un abbraccio caloroso e due chiacchiere, come se ci conoscessimo da sempre. Nonostante il diverso modo di intendere e percorrere i trail, li stimo tanto, come persone e come atleti. Ci sono poi due pionieri del G.Track, come lo sono io:Paolo Murgia, tra l'altro mio compagno di squadra lo scorso anno, e Domenico Pinna, noto Dom Pinna, di cui ricordo ancora le lacrime all'arrivo nella prima edizione. Lo incontrerò più volte durante il percorso, sempre allegro e pimpante, a differenza dello scorso anno, spesso distrutto dalla fatica e con intenzioni di ritiro, poi sedate (se ti ritiri ti spacco la testa, gli dissi al checkpoint 4😂😂). Mi fa piacere vederlo così motivato quest'anno. Fa la sua comparsa anche il big dei big al QG, Maurizio Doro, che alla partenza mi abbraccia e mi augura in bocca al lupo, ma che poi, ovviamente, non rivedro' piu' per tutto il trail. Ultimi veterani, pionieri G.Track, ma non meno importanti,Giorgio Spiga e Amos Cardia, meglio noti nell'ambiente come il Gatto e la Volpe! Con Giorgio condividero' il trail ,nella distanza lunga (chiamata Epic).Di comune accordo, viste le positive esperienze dei trail fuori Sardegna fatti assieme,lo vivremo in modalita' “agrituristica”. Di Amos, grande e importante personaggio del mondo dei trail sardi , potrei scrivere un libro, ma l'ha gia' fatto lui e mi astengo!(Avventurieri) Oltre ai pionieri G.Track, a contribuire all'atmosfera effervescente del QG, ci sono altre tipologie di partecipanti:i reduci dall'ultimo Myland, con sindrome da giapponesi che si sentono ancora in guerra,i bikers che si cimentano per la prima volta in questo genere di esperienza,i bikers, piu' o meno esperti, alla loro prima partecipazione al G.Track e che forse non si sono informati bene di cosa sia stato lo scorso anno! Fra i reduci Myland 2018 (per loro prima esperienza di trail),ci sono mio fratello Umberto, capitano della Squadra A Gamba Alta, di Arborea, iscritti alla distanza intermedia (chiamata Power) che, ahime', dopo la prima estenuante tappa, terminata per loro a Berchidda alle 6 del mattino del sabato, decidono di ritirarsi. Ritirarsi dal trail,ma sportivamente rimangono in Gallura a fare bagordi, pernottando e mangiando comunque nelle strutture che avevano prenotato e ripartendo da Tempio la Domenica. C'é anche un'altra squadra, non presente il venerdi, ma che partira' il sabato mattina, i Tocca Pedallla, capitanati da Barbara Urru,gruppo misto dell'hinterland cagliaritano, iscritti nella distanza corta (detta Mood) e composta dalle mie amiche, Barbara, Carla, Giusi e Donatella,che non ne hanno voluto sapere di essere guidate da me nella Power (disgraziate!!) e hanno preferito optare per la Mood, costringendo quattro poveri malcapitati ad accompagnarle!(Stefano,Fabrizio,Ignazio,Marco) Concluderanno il loro G.Track alla grande, divertendosi un mondo e portando al successo per primi la cosiddetta Formula di Squadra (G.Track Esperience) , novita' assoluta e inedita nel mondo dei trail, elaborata con tanto di regolamento dagli organizzatori.I gruppi esistevano gia' come modalita' di partecipazione, ma nessuno aveva mai pensato di regolamentare la percorrenza in squadra. Bell'idea! Bravi gli organizzatori e grandi i Tocca Pedallla che hanno dimostrato che è una formula vincente! Un abbraccio a Donatella, parte della squadra, che causa malore, non ha potuto proseguire. Il Belvi' Trail ti aspetta! Altri due reduci Myland 2018 (ugualmente prima esperienza di trail), Alessandro Figus e sua moglie Maria Antonietta, anche loro, come me, iscritti alla Epic.Sono felice che ci sia finalmente un'altra donna nella distanza lunga. Mari si rivelera' una sorpresa. Avevo gia' pedalato con lei in altre occasioni .Durante questo trail ci incontriamo spesso e pedaliamo molto assieme. La osservo. In salita era gia' molto brava, ma è migliorata nel tecnico e, moltissimo, nelle discese tecniche, di cui aveva tanta paura. Mi racconta delle sue svariate fratture a seguito di cadute dalla bici e delle sua ostinazione a voler comunque continuare e superare la paura. Grande Mari, ci sei riuscita! A parte la bravura in bici, si è mostrata veramente tosta anche nell'affrontare un percorso cosi' duro e con cosi' tanto dislivello, a dimostrazione che nei trail cio' che conta di piu' è la “resilienza”.E' questa che le ha permesso di superare anche i momenti peggiori ,nei quali stava pensando di fermarsi. I trail ti danno ,fra le altre cose, la possibilita' di approfondire delle conoscenze e sono contenta di aver conosciuto meglio Maria Antonietta e Alessandro. Mari hai al fianco un biker eccezionale e vedervi cosi' affiatati è un piacere.Felice di aver tagliato il traguardo con voi!

Fra chi si cimenta per la prima volta in questo genere di esperienza c'è Andrea Nocco, iscritto alla Mood, incontrato casualmente durante Myland 2018 a Meana Sardo, il suo paese, mentre girellava in mountain bike per conto suo. Come da mio racconto Myland, l'incontro con lui è stato provvidenziale e dopo una breve chiacchierata in quella circostanza, si convince a iscriversi al G.Track e non se ne pentira', nonostante si sia dovuto ritirare dopo cento chilometri per la rottura del forcellino. Fra i nuovi partecipanti al G.Track,Stefano Olla e Michele Marongiu, entrambi, come me, in aria di “ora mi rifaccio dal ritiro Myland!”.E ci riusciremo tutti e tre!! Altre due new entries, le mitiche “Lumachine”, Francesca e Rita, nella Mood. Due donne speciali. Ormai nel mondo dei trail sardi le conoscono tutti, sia come solerti lavoratrici del “dietro le quinte” di Myland,Sardinia Divide e trail vari, sia come partecipanti ad alcuni trail, col loro stile personalissimo. Adoro queste due ragazze e l'incontro casuale durante il G.Track in un punto dove le tracce Mood e Epic si incrociano è stata una bella emozione! I loro sorrisi sono per me sempre fonte di carica e energia positiva. Dieci minuti prima della partenza Myland di quest'anno, tesa com'ero, sono andata un attimo fuori dal Qg per salutarle e loro, come mi hanno vista, hanno lasciato cio' che stavano facendo e sono corse fuori a salutarmi e incoraggiarmi. Gesti che non si dimenticano!

Venerdi mattina mancano al QG due fuoriclasse , Alex Pistis e Federico Sanna. Mi dispiace non averli incontrati nei tre giorni del G.Track. Per motivi personali sono partiti sabato per fare la Mood. Altre due eccellenze di questo fantastico mondo dei trail, sia come atleti che come persone. Con altri partecipanti ci si è incontrati invece per strada o nei checkpoint (CP), come col simpaticissimo Stefano Masala e con Christian Noce e Massimo Moro. Questi ultimi li ho trovati, seriamente provati, a mezzanotte al CP di Berchidda, dove abbiamo avuto modo di scambiare due chiacchiere sull'estrema durezza del percorso fino a li'. Con Massimo abbiamo in comune la Via dei Sassi e lui subito mi dice che a suo parere questo G.Track è piu' duro della Via dei Sassi. Christian è proprio sconvolto, non ce la fa quasi a parlare e medita il ritiro. Cerco di consolarlo, gli consiglio di dormirci su e ripensarci l'indomani mattina. Con molto dispiacere apprendero' piu' avanti che entrambi si sono ritirati. Non ho nominato tutti i partecipanti, non me ne vogliate, ma solo quelli che conosco meglio e quelli con cui ho interagito durante il percorso. Siamo comunque, tutti assieme ,un bel popolo e sono fiera di farne parte! Atmosfera elettrica quindi al QG prima della partenza, dove, oltre ai partecipanti, c'è la “ciurma” a rendere tutto perfetto. Alcuni della ciurma li ritroveremo ai CP, dove veniamo accolti e coccolati in maniera impeccabile. Man Demuro, Cp1 Diga Coghinas:ma quanto simpatico e sempre sorridente è questo ragazzo? Ci assiste in tutto con molta cortesia, forse per indorarci la pillola (sa di certo cosa ci aspetta da li in avanti!) Ilaria e Caterina ,CP2 Berchidda:S T R E P I T O S E! Hanno preparato di tutto e di piu' da mangiare e hanno reso il Cp un luogo accogliente e festoso. Sono arrivata a mezzanotte, abbastanza provata e affamata, ma mi sono ripresa in fretta! Anche la visione di Amos che dormiva sul divano (ormai una consuetudine di tutti i trail quando lui è partecipante)è stata fonte di ilarita' e buonumore.

Pierstefano e Max ,CP3 Lu Multiccioni: questo magnifico Cp l'avevo gia' sperimentato lo scorso anno, arrivandoci pero' in piena notte. Che dire?Come ho scritto nel foglio gigante appeso fuori: il G.Track dovrebbe finire qui in una bella giornata di sole, sul prato e con una festa tipo figli dei fiori!!Qui ho incontrato tanti partecipanti (tra cui Amos adagiato nell'amaca).E certo! Ci arrivi e non te ne vorresti piu' andare! Ti viene proprio voglia di sdraiarti li per sempre sul prato.I panini con salsiccia arrostita sono un “must” di questo CP e divoro avidamente anche tante fette di anguria buonissima. Della ciurma qui c'è inoltre Piermario, il “Tracciatore” e scambiamo due chiacchiere sul percorso. Poi mi chiedo: saro' stata l'unica che l'ha trattato bene?🤣🤣

Sergio, CP4 Luogosanto. Era anche al QG in veste di fotografo e lo ritroviamo qui, gentile e premuroso. E per questo lo perdono per aver rovinato la pasta preparata con tanta cura da Mister Fork, forse mettendola in freezer.🤣🤣 E' gelida, ma la fame è tanta e la mangiamo lo stesso. Qui stiamo poco, perchè stanotte dobbiamo farci altri 30 chilometri, non facili.Ci scatta una foto fuori e ripartiamo. Lo rivedremo al QG, ad immortalare il nostro arrivo! Fabrizio, CP5 Trinita' D'Agultu: era anche partecipante nella Mood, ma lo scopro solo a Isola Rossa, 7 chilometri prima di Trinita'.E' venuto a intercettarci e ci trova al bar dove io e Giorgio stiamo mangiucchiando e bevendo. Si ferma a chiacchierare un po' con noi, offrendosi tra l'altro di pagare. Gentilissimo!!Lo troveremo dopo al CP quando arriviamo assetati dopo una faticosa salita sotto il sole, ospitalissimo e premuroso. Sono appena arrivati anche Alessandro e Maria Antonietta. Noi quattro siamo gli ultimi della Epic. Ripartiti noi, Fabrizio puo' chiudere il CP e finalmente riposarsi. Cp gestiti veramente alla grande e superorganizzati, cosi come il QG. In questo il G.Track non ha rivali. Quest'anno hanno fatto ancora meglio. Per noi partecipanti, tutto questo calore e queste premure sono incoraggianti e contribuisco a farci apprezzare il trail e a portarlo a buon fine. Anche l'arrivo, direttamente in bici dentro il QG, con aria di festa e fotografi è tipico solo del G.Track.Fra i fotografi, a parte Sergio che ho gia' nominato e ringrazio, nomino e ringrazio anche Tore, che li coordina tutti. Bravissimo fotografo e persona umile e gentile. L'anno scorso ha fatto delle foto eccezionali e non ho dubbi che si ripetera' anche quest'anno. All'arrivo al QG , noi quattro, ultimi della Epic, veniamo accolti da applausi, sorrisi e abbracci di chi si è trattenuto e di chi è arrivato poco prima di noi, da Mister Fork raggiante e dalla super sorridente Manuela Atzeni, in forza al QG sabato e domenica, gia parte della ciurma G.Track lo scorso anno. Anche lei, insieme all'Avventuriero, suo marito, fanno parte della “grande famiglia”del mondo dei trail, lei come staff in vari eventi, lui come partecipante veterano. Io sono al settimo cielo per aver concluso un trail veramente duro e tutto questo calore mi riempie di gioia e soddisfazione. Vedo Piermario, stranamente ancora vivo, e ringrazio e abbraccio anche lui! Chi arriva alla fine si dimentica quasi subito di tutta la sofferenza patita, che non è stata poca.Emergono invece le belle sensazioni, derivanti dalla magia dei luoghi attraversati, dalla condivisione dell'esperienza con gli altri partecipanti, dal calore di chi ci ha assistito e sorriso, dalla consapevolezza di aver preso parte a un qualcosa di “speciale” che rimarra' indelebile nei ricordi. Concludo riportando altri due elementi che hanno contribuito a rendere “particolare” per me questo trail: il risveglio all'Agriturismo La Cerra ,la domenica mattina.Ci siamo arrivati all'una di notte, dopo 30 chilometri estenuanti da Luogosanto, e troviamo subito la stanza che da sul patio, con le chiavi fuori, come da accordi con Alberto, il proprietario. Con grande disponibilita' ci ha concesso questo arrivo a un'ora insolita Dopo una doccia rigenerante, ci fiondiamo a nanna e dormiamo un sonno profondo in letti comodissimi. La mattina, appena sveglia, esco sul patio e non posso credere ai miei occhi, che spaziano ovunque fra la bellezza in cui è immerso questo luogo. Mi sdraio su una delle amache appese fuori , chiudo gli occhi e mi dimentico di tutta la fatica fatta la notte precedente per raggiungere questo posto surreale e quasi fuori dal tempo. Mi sento in pace.Dopo un'ottima colazione dobbiamo risalire sui nostri cavalli a due ruote e , ahime', ripartire: tanta strada ci attende,anche se avrei voluto stare ancora a godermi questo angolo di paradiso e a chiacchierare con Alberto, milanese, affabile e gentile,arrivato in Gallura tanti anni fa e mai piu' ripartito, innamorato di questa splendida terra.Ci tornero'.

Giorgio, il mio compagno di viaggio (George, per me e altri amici). Ho fatto altri trail con lui, ma sempre in gruppo e fuori Sardegna. Dopo la dura esperienza Myland,da entrambi vissuta in solitaria,abbiamo bisogno di una vacanza. Il G.Track non sara' propriamente una vacanza, anzi, sara’piu' duro del previsto, ma la scelta di dormire comodi si rivelera'vincente.Infatti, quasi dimentichiamo la prima durissima giornata e il secondo e il terzo giorno pedaliamo a ritmo costante e in sella, tutte le salite, anche le piu’ ripide. C'è un buon affiatamento su tutto, nessuno screzio ( a volte normale quando si pedala con altri).Abbiamo passato lunghi momenti procedendo in silenzio, col sottofondo quasi continuo dello scrosciare dell'acqua, che ha caratterizzato questo trail,ognuno perso nei suoi pensieri o nella contemplazione di quanto ci circondava. Spesso scompariva dalla mia vista, ma sapevo che prima o poi l'avrei trovato dietro una curva, o a un bivio, o in cima a una salita, cosi' come, le poche volte che è rimasto indietro, sapevo che mi avrebbe presto raggiunto. In questi momenti è stato come essere da sola,ma, a differenza di Myland, dove lo ero davvero, sentivo la sua presenza rassicurante nell'aria.George, Il Mylander per eccellenza,figura quasi mitologica dei trail sardi

E' stato un modo ancora diverso di percorrere un trail, in cui si intervallavano i momenti di condivisione, con i momenti da soli con se stessi.Molto bello, mi è piaciuto tanto. Giungo alla fine sperando di essere riuscita a trasmettere cio' che era nelle mie intenzioni: oltre ai luoghi incantevoli e ai percorsi, piu' o meno faticosi o divertenti, sono le persone, appartenenti a “questo fantastico mondo dei trail”, a renderlo tale e a contribuire alla buona riuscita di ogni evento. Mi perdonino tutti quelli che, involontariamente, non ho nominato. Grazie di cuore a tutti!

Monica


bottom of page