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TRAIL LAGHI LAZIALI 2018

Un trail per me è come un viaggio e un viaggio è bello quando a renderlo tale concorrono una serie di elementi: il fascino dei luoghi, con i loro colori, odori e profumi, i compagni di viaggio, le persone che incontri lungo il cammino, le sensazioni che ti rimangono una volta che il viaggio finisce. Che poi, se è bello, non finisce, perché lo rivivi nei ricordi e rimane con te per sempre.

Ecco, per me, il Trail dei Laghi Laziali è stato davvero un bel viaggio.

Gli organizzatori: Francesca e Erwin. Onoratissima di averli conosciuti. Francesca l'avevo giusto intravvista al Volterra Trail 2017.Due persone fantastiche. Con noi sardi di una disponibilità unica.

Abituati bene in Sardegna, che è una terra ospitale, con loro ci siamo sentiti a casa, sia prima del trail (ci hanno tenuto gli zaini dove avevamo la roba per cambiarci una volta finito), che dopo il trail (ci hanno ospitato a casa loro per una doccia e una cena, miracolose e inaspettate, prima di imbarcarci alle 22.00 da Civitavecchia per la Sardegna).

Questo grande cuore che hanno avuto con noi, lo hanno indubbiamente messo anche nel prepararci un trail spettacolare, in cui non solo la componente sportiva ha avuto rilevanza, ma anche la scelta mirata di un percorso suggestivo. Per chi, come me, non conosceva i luoghi, tutto è sta

to fonte di stupore. Stupore che, solo chi ama la propria terra e ha passione per questo sport, sa creare, trasmettendo a chi lo percorre le emozioni e le sensazioni provate tracciando il percorso.

Questa è arte no?

Le salite ripidissime, che a volte possono sembrare inutili, i passaggi nell'acqua e nel fango, le discese pericolose, diventano comprensibili e quasi te li dimentichi se tutt'intorno la vista spazia su panorami stupendi o scorge particolari unici del territorio. Parlavamo proprio di questo a cena con Francesca, dopo il trail. Niente è lasciato al caso. Se si deve passare di lì un motivo c'è. Chi ha pensato il trail per te vuole comunicarti qualcosa e se tu riesci a recepire questo qualcosa hai vinto. Il trail non è una gara, non c'è podio. Finirlo è una sfida con sé stessi, è vero, ma la vera vincita è coglierne l'essenza.

Ringrazio quindi Francesca ed Erwin per avermi dato l’opportunità di conoscere un altro pezzetto di Italia, con il mezzo che, in questo particolare momento della mia vita, mi è più consono, la mountain bike.

I miei compagni di viaggio: Danilo e Giorgio. Con loro ho fatto, fuori Sardegna, il Volterra Trail 2017 e il Trinacria Bike Trail 2017, altre due esperienze fantastiche. Anche questa non è stata da meno. Perfetti compagni di viaggio! Squadra ormai consolidata e che funziona. Andiamo d'accordo e siamo affiatati, mai uno screzio e stesso modo di vivere i trail: spensierati e leggeri. Un po' meno leggere le bici! Con le nostre bici cariche ci siamo imbarcati da Cagliari giovedi 5 aprile. Bellissimo! Un senso di libertà e semplicità assoluto. Ho scelto io questo trail proprio perché parte da Civitavecchia, porto di arrivo dei traghetti dalla Sardegna, quindi per noi, senza auto, economico e comodo. Scelta rivelatasi felicissima!

E quante risate ci siamo fatti! Danilo ha sempre fame e si ferma troppo per mangiare, ma non può mancare. Fonte di grande ilarità’! E non può mancare neanche Giorgio, il saggio del gruppo e il piu' esperto fra noi tre.

I primi due giorni abbiamo avuto il piacere di pedalare anche assieme a Marcello Corazza, conosciuto al Trinacria Bike Trail, ormai “sardo” di adozione, grande, ma umile pedalatore. In questo trail l'ho visto spesso in piedi, di spalle, e non per guardare tramonti o distese infinite!!

E assieme al mitico Enzo Fantini, un altro “sardo” di adozione, ma lui proprio perché viene spessissimo a pedalare in Sardegna, dove è ben voluto e stimato. Un onore pedalare con lui. Sono rimasta strabiliata per la sua grande forza. Vestito invernale, nonostante i 20 e passa gradi (giacca pesante e cuffia di pile sotto il casco), una specie di trolley sul manubrio e zainone sulle spalle, l'ho visto fare in sella le salite più dure e impegnative!!Grande Enzo!!

A Marcello e Enzo un grazie per averci aspettato ed essere partiti con noi per il trail, alle 10.00, invece che alle 8.30, dato l'orario di sbarco dalla nave. Non sapevamo che ci attendevano e la sorpresa è stata graditissima! I trail sono anche questo: amicizia e solidarietà.

I luoghi: sorvolo sulle difficoltà del percorso, perché chi l'ha fatto le ha ben presenti!!Sottolineo invece alcuni passaggi che mi sono rimasti impressi:

Monteromano, paesino che mi è piaciuto tantissimo!

Il tramonto spettacolare sul Lago di Bolsena!

Civita di Bagnoregio!!Ma che posto incredibile è? Fuori dal tempo, con le sue costruzioni di tufo, arroccato su un colle e raggiungibile da una ripida salita (che Enzo ha fatto tutta in sella, gradini compresi), ma ne è valsa la pena. Stupendo!

Come la salita a Sutri alle 20.00 circa, altro borgo carinissimo, dove abbiamo cenato in una trattoria molto accogliente. Ci hanno preparato delle gustose pappardelle al ragù di lepre, sognate da Giorgio e desiderate da tutti nel corso delle tante ore pedalate!

Bello anche l'arrivo dopo cena a Trevignano ,tutta illuminata, sul lago di Bracciano, così come il lungolago ,con tanti locali caratteristici e brulicante di gente. Un po' meno entusiasmanti gli altri 5 chilometri in salita che, dal centro del paese, mancavano per raggiungere il b/b!!Dopo 13 ore in sella non sono stati il massimo, ma ce li siamo risparmiati la mattina dopo perchè il b/b si trovava sulla traccia.

Gli alberi! Quasi spettrali in questo periodo, ma spettacolari.

Le distese di noccioleti! Inaspettati in questa zona.

La faggeta! Mi è piaciuto tanto attraversarla e ammirare la maestosità dei fusti altissimi.

La Via Francigena! Ne abbiamo percorso diversi tratti, tra cui un single track prima di Sutri, bellissimo e divertente.

La solfatara, dal caratteristico odore sgradevole, ma che suscita sempre curiosità e lascia libera l'immaginazione di vagare su quanto di inquietante succeda nel sottosuolo!

Le distese di verde con gli animali al pascolo, mucche, pecore e tanti cavalli, che io adoro.

La vista e la mente hanno spaziato ovunque, in una pace totale, quella pace interiore che ti allontana dalla quotidianità e ti porta in una dimensione spazio-temporale privilegiata, dove vivi intensamente il momento e ti dimentichi di tutto il resto.

i partecipanti al trail, che non hai mai visto, non li conosci, ma che quasi senti amici per il solo fatto di condividere una stupenda esperienza. Ci scambi due chiacchiere, ci fai delle battute, solidarizzi in caso di difficoltà. E così anche la salita più dura ti sembra meno dura.

Ma anche la gente per strada, o nei bar e nei negozi, che ti fa domande, che ti guarda incuriosita, che commenta guardando le bici sporche di fango: “certo non avete scelto un percorso facile”.

La gentilezza di chi ci ha ospitato a dormire e nomino Claudio, il titolare del b/b Bellavista di Bagnoregio. Ci ha pazientemente atteso fino a quasi le 23.00 e si è fatto trovare per strada per condurci nel suo b/b. La cortesia estrema con cui ci ha trattato e la camera che mi ha riservato! Il letto col baldacchino! Mi sono sentita una principessa, anche se sfatta, dopo quasi 13 ore in sella! E che dormita!

Ecco, anche il calore delle persone e la loro ospitalità ti ripagano di tanto impegno e sforzo per raggiungere una meta.

Non ho voluto fare una cronologia particolareggiata del trail. Chi l'ha vissuto sa cosa c'era lungo il percorso: tutti i paesi e borghi attraversati, i boschi, i laghi, le difficoltà varie , la sensazione del fango tra i piedi nudi nell'attraversamento di uno dei guadi, scarpe in mano e spingendo la bici.

Ho preferito sottolineare tutte le emozioni che questo trail mi ha dato, finito l'8 Aprile ma, come ho scritto nella premessa, talmente bello che continua nei ricordi!

Grazie di cuore a tutti!


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